Cultura

Ercolano, un parco della resilienza

Ercolano, un parco della resilienzaIl Parco archeologico di Ercolano

Intervista Parla Francesco Sirano, direttore del sito archeologico che si prepara alla riapertura. «Più forte sarà l’assillo del bisogno materiale più forte dovrà farsi sentire la voce degli umanisti: i luoghi che curiamo non servono solo alla memoria ma costituiscono un’incredibile riserva di energie positive. Per tale ragione, ora più che mai, devono essere resi accessibili»

Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 9 maggio 2020
«Passeggiare tra le strade e le case dell’antica Ercolano è, in questo periodo, un doloroso privilegio: entrare nel tempo sospeso di una città rimasta per la seconda volta nella storia priva dei suoi abitanti. Il sito, infatti, non è mai stato chiuso al pubblico neppure durante la Seconda Guerra Mondiale quando fu utilizzato occasionalmente come rifugio antiaereo», dice Francesco Sirano, direttore del Parco di Ercolano, che abbiamo contattato per conversare sulla situazione del patrimonio durante la pandemia. L’immagine, quasi surreale, di un sito archeologico deserto suscita d’altra parte nostalgia. «Mancano le voci e la curiosità dei visitatori, i pensionati di...

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