Alias Domenica
Ernaux, gelido resoconto che inciampa nella commozione
Narrativa francese In «Una donna» (tradotto da l’Orma) Annie Ernaux rievoca la madre contadina e la sua scalata sociale nella consueta prosa da referto. Poi d’improvviso compare un’autocensura
Sophie Calle, Raquel, Monique, Parigi, Palais de Tokyo, 2010: nella fotografia della performance, la madre dell’artista; in basso, Patti Smith
Narrativa francese In «Una donna» (tradotto da l’Orma) Annie Ernaux rievoca la madre contadina e la sua scalata sociale nella consueta prosa da referto. Poi d’improvviso compare un’autocensura
Pubblicato più di 6 anni faEdizione del 17 giugno 2018
Une femme (Una donna, l’Orma editore, pp. 110,euro 13,00) è l’ultimo capitolo a essere tradotto dell’autobiografia di Annie Ernaux, alcune delle cui tappe si chiamano La place (Il posto), L’autre fille (L’altra figlia), Passion simple (Passione semplice), ma soprattutto Les Années (Gli anni), forse il culmine, a tutt’oggi, delle sue capacità narrative. La fabula ripercorre qui la vita della madre della scrittrice, forza trainante di una famiglia nucleare di sottoproletariato contadino inerpicatosi nella piccola borghesia bottegaia e, attraverso la figlia, nei ranghi della borghesia intellettuale. Di questa scalata, condotta con le unghie e i denti e commendevole dignità (e l’inevitabile...