Alias Domenica
Ernaux, tu e io siamo un noi, piccola sorella morta
Annie Ernaux, «L’altra figlia», L’Orma editore Un ricordo primordiale, fondativo, dà il la a una lettera in cui spiccano la «mancanza» e il senso collettivo dell’esistere
Loretta Lux, «Lois 3»
Annie Ernaux, «L’altra figlia», L’Orma editore Un ricordo primordiale, fondativo, dà il la a una lettera in cui spiccano la «mancanza» e il senso collettivo dell’esistere
Pubblicato più di 8 anni faEdizione del 5 giugno 2016
Sembra essere una scoperta recente o una caduta meteoritica quella di Annie Ernaux, la scrittrice normanna, classe 1940, che è arrivata all’attenzione dei lettori italiani con Il posto, un libro del 1983 splendidamente tradotto da Lorenzo Flabbi solo un paio di anni fa per L’Orma cui è seguita la versione di un capolavoro quale Gli anni, un romanzo corale o meglio un palinsesto epico che d’acchito liquidava ogni questione di fiction o non-fiction o docu-fiction. Perché quello era un libro capace di imporsi al lettore, di calamitarlo grazie a una scrittura letteralmente incomparabile, cioè a firma della stessa Ernaux eppure...