Visioni
Esistenze ai margini condannate all’infelicità
Al cinema «Ovunque proteggimi» di Bonifacio Angius, che prosegue la disincantata perlustrazione del regista di un’umanità negletta
Al cinema «Ovunque proteggimi» di Bonifacio Angius, che prosegue la disincantata perlustrazione del regista di un’umanità negletta
Pubblicato quasi 6 anni faEdizione del 29 novembre 2018
Fuga e follia. Ma non come vorrebbe Forman, perché la «follia» in Ovunque proteggimi è una questione sociale, più che clinica o esistenziale. Da una parte Alessandro, cinquantenne disilluso che tira tardi la notte a cantare nei locali per avventori distratti. Molta rabbia e pochi sogni, affidati per lo più alla bottiglia e alle slot machine. Dall’altra Francesca, macerie alle spalle e un figlio di cinque anni dato in affido ai servizi sociali. SU ENTRAMBI pesa lo stigma del fallimento, in una società che giudica, condanna, esclude, ma non assiste. Il loro incontro non può avvenire che nei corridoi di...