Alias Domenica

Esotismi post-stalinisti

Esotismi post-stalinistiMinsk, Bielorussia: alle spalle del ragazzo il Circus, il primo circo invernale stabile inaugurato nel 1959 quale contributo della Bielorussia alla vittoria nella Grande Guerra Patriottica e alla rinascita post-bellica dell’Unione Sovietica

Alex Bykov e Ievgeniia Gubkina, "Soviet modernism, brutalism, post-modernism", Dom Publishers; Alexander Veryovkin, "Concrete Siberian Soviet Landscapes of the Far North", Zupagrafika Edifici storici da Krusciov alla perestrojka, fra oblio e estetizzazione. Un tipo di architettura, che oggi facciamo rientrare nel Brutalismo o nel Postmoderno, sempre più oggetto del glamour fotografico

Pubblicato circa 4 anni faEdizione del 20 settembre 2020
l fotografo francese Frédéric Chaubin, nei sette anni che impiegò per il suo reportage sull’architettura sovietica post-stalinista, non si spinse oltre Mosca, e così non visitò la Siberia, ma neppure sostò troppo in una regione. Tuttavia, quando uscì il suo CCCP, Cosmic Communist Constructions Photographed (Taschen, 2011), ci fece scoprire un mondo inconsueto di architetture così radicalmente estranee ai canoni del Moderno da suscitare una particolare impressione. Per comodità oggi le facciamo rientrare nelle categorie del Brutalismo o del Postmoderno, e i numerosi studi che da allora si sono prodotti hanno dimostrato quanto impegnativi e vasti fossero stati i programmi...

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