Alias Domenica
Espressionismo astratto alla Royal Academy
Gli artisti della New York School tornano in Europa (a Londra) tutti insieme, organicamente, dopo oltre cinquant’anni: enormità, esistenzialità Pollock, Rothko, De Kooning e Still, a ciascuno è dedicata un’enorme sala, e già questo basterebbe a silenziare certe reazioni un po’ snob
Willem De Kooning, «Woman II», 1952, New York, Moma
Gli artisti della New York School tornano in Europa (a Londra) tutti insieme, organicamente, dopo oltre cinquant’anni: enormità, esistenzialità Pollock, Rothko, De Kooning e Still, a ciascuno è dedicata un’enorme sala, e già questo basterebbe a silenziare certe reazioni un po’ snob
Pubblicato circa 8 anni faEdizione del 23 ottobre 2016
Stefano JossaLONDRA
“That’s Jackson Pollock. – In a word… I was just getting used to the idea of dead, maggoty meat being art. Now this?», si chiedeva Connie Baker, un’allieva del Wellesley College in Mona Lisa Smile, un pessimo film di Mike Newell del 2003, nel quale Julia Roberts interpretava la parte di un’insegnante moderna e rivoluzionaria che prova a interessare le sue studentesse bigotte all’arte contemporanea. Dopo i pezzi di carne putrescente pendenti dall’alto dei quadri di Francis Bacon, l’espressionismo astratto sarebbe stato davvero la goccia che fa traboccare il vaso, se Pollock non avesse avuto il potere magico di convertire...