Internazionale
Etiopia, altri 125 morti. Appello per la pace di papa Francesco
Nei giorni del capodanno etiope I ribelli del Tigray accusati della strage negano: «fabbricazioni del governo». Si muove, per la prima volta, la società civile
Nei giorni del capodanno etiope I ribelli del Tigray accusati della strage negano: «fabbricazioni del governo». Si muove, per la prima volta, la società civile
Pubblicato circa 3 anni faEdizione del 12 settembre 2021
L’essere umano accetta a stento di vedere i suoi simili morire uno alla volta, non si sa perché, ma quando si supera la soglia fatidica dell’uno diventa troppo: è quello che sta accadendo in Etiopia dove non si muore più come umani, ma come formiche. DECINE, CENTINAIA alla volta. Martedì in un villaggio vicino Dabat nella regione Amhara sono stati uccisi 125 civili secondo quanto riportato dalla Reuters i responsabili sono, in base a testimonianza locali, le forze ribelli del Tigray, ma i tigrini smentiscono sostenendo che si tratta di «accusa fabbricata» dal governo regionale di Amhara. Militari del Tigray,...