Internazionale
Etiopia-Eritrea, la pace è minata
Corno d'Africa Martedì il premier etiope Abiy Ahmed riceverà il Nobel per aver chiuso la lunga vicenda della guerra con Asmara. Ma dall’altra parte del confine la grande fuga dal regime di Afewerki non dà tregua
Profughi eritrei nel campo di Adi Arush, nella regione di confine del Tigrai, che ne ospita 15 mila. Alcuni di loro sono arrivati in Italia attraverso l’unico corridoio umanitario aperto con l’Africa – Simone Vazzana
Corno d'Africa Martedì il premier etiope Abiy Ahmed riceverà il Nobel per aver chiuso la lunga vicenda della guerra con Asmara. Ma dall’altra parte del confine la grande fuga dal regime di Afewerki non dà tregua
Pubblicato quasi 5 anni faEdizione del 8 dicembre 2019
Simone VazzanaScirè (Tigrai)
«Per me venire in Italia significa realizzare i miei sogni. Sono scappata dall’Eritrea per le gravi violazioni dei diritti umani: non c’è libertà di espressione, il servizio militare è a tempo indeterminato, non siamo sicuri per il nostro futuro. Le persone hanno paura di parlare, non mi sentivo libera». Quella di Yohanna, 23 anni, è una storia come tante. È nata a Addis Abeba da genitori eritrei ma, appena iniziato il conflitto con l’Etiopia, la sua famiglia è stata rispedita a Asmara. Lei aveva due anni. Due decenni dopo, riaperti (momentaneamente) i confini, è scappata con i suoi due fratelli...