Internazionale
Etiopia-Tigray, l’ultimo avviso è per i civili
Via libera alla «campagna finale» Mediazioni al palo, la guerra contro la «cricca criminale del Tplf» prosegue. Il premier etiope Abiy Ahmed agli abitanti di Makallè: «State lontani dagli obiettivi militari». Secondo Human Rights Concern l'Eritrea ha mandato allo sbaraglio sul terreno un migliaio di giovani reclute
Sfollati in fuga dal conflitto che infuria nel Tigray nel campo di raccolta di Um Rakuba, oltre la frontiera con il Sudan – Ap
Via libera alla «campagna finale» Mediazioni al palo, la guerra contro la «cricca criminale del Tplf» prosegue. Il premier etiope Abiy Ahmed agli abitanti di Makallè: «State lontani dagli obiettivi militari». Secondo Human Rights Concern l'Eritrea ha mandato allo sbaraglio sul terreno un migliaio di giovani reclute
Pubblicato quasi 4 anni faEdizione del 27 novembre 2020
Il conflitto tra l’esercito etiope e il Tigrayan People’s Liberation Forces (Tplf) procede senza cenni di distensione. La presa del capoluogo regionale Makallè viene considerata un obiettivo imprescindibile, così come l’arresto di quella che il premier etiope chiama la «cricca criminale del Tplf» derubricando il conflitto in atto come «operazione di polizia». Tuttavia, seppure nel Tigray le connessioni telefoniche e Internet sono interrotte e l’accesso all’area è strettamente controllato, quello che filtra segnala a tutti gli effetti la dimensione di una guerra che non sarebbe più solo interna, ma coinvolgerebbe l’Eritrea e non come si ipotizzava nei primi giorni come...