Visioni

Eugenio Finardi, «Non cambio nulla del mio rock ribelle»

Eugenio Finardi, «Non cambio nulla del mio rock ribelle»Eugenio Finardi – foto di Roberto Masotti

Musica Esce il 28 ottobre il box con i primi cinque album del cantautore milanese. «È stato come una madeleine di Proust, un salto temporale di quarant’anni»

Pubblicato circa 8 anni faEdizione del 27 ottobre 2016
Non fatevi trarre in inganno. Il cofanetto 40 anni di musica ribelle in uscita venerdì 28 ottobre, che contiene in versione rimasterizzata i primi 5 dischi di Eugenio Finardi pubblicati all’epoca dalla Cramps e ora dalla Polygram, non è una mera operazione di marketing. Si tratta invece di un tuffo nella storia musicale italiana anni 70, inevitabilmente collegata con quella politica. «Come è nata l’idea? – spiega il cantautore milanese – dopo aver venduto la Cramps, Alfred Tisocco il figlio dell’editore, ha liberato gli uffici e ha trovato questi scatoloni. Uno di questi portava il mio nome, e dentro c’erano...

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