Visioni
Evan Parker: «Free jazz? C’è ancora tanto da cercare e da inventare»
Incontri Ottant’anni il prossimo 5 aprile, il ritorno italiano per il maestro dell’improvvisazione radicale. L’elettronica, le collaborazioni e i rapporti con le giovani generazioni
Evan Parker durante il concerto milanese – foto di Luciano Rossetti
Incontri Ottant’anni il prossimo 5 aprile, il ritorno italiano per il maestro dell’improvvisazione radicale. L’elettronica, le collaborazioni e i rapporti con le giovani generazioni
Pubblicato 8 mesi faEdizione del 22 marzo 2024
Marcello LorraiMILANO
«Abbiamo registrato in tredici, suonando simultaneamente in due città diverse, sette musicisti a Faversham, in Inghilterra, dove vivo, sei a Brooklyn, utilizzando un nuovo software che serve a evitare i ritardi dovuti alla distanza: quasi un’ora di musica, e ascoltando sembra che fossimo nella stessa stanza, fantastico!». Evan Parker parla con grande entusiasmo di un nuovo lavoro, non ancora pubblicato, a cui hanno partecipato fra gli altri Matt Wright, Pat Thomas, Peter Evans, Sylvie Courvoisier, Ned Rothenberg, Ikue Mori, Craig Taborn, Matt Maneri, Sam Pluta: ottant’anni il prossimo 5 aprile, è estremamente interessato alle novità tecnologiche in campo musicale e...