Rubriche

“Exit Roma” di Enzo Scandurra

Divano Il titolo, del romanzo pubblicato da Castelvecchi, mutuato com’è dalla convenzionale didascalia dei testi teatrali, conferisce a questa Roma un ruolo di personaggio. La città descritta «esce di scena» nel 20**, ma la sua sparizione è preceduta da una ininterrotta serie di infauste scelte operate da chi l’ha amministrata nei trent’anni che precedono il 2019

Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 26 aprile 2019
«Il fiume veniva via via assorbito dalla gigantesca massa di fango in movimento, tanto che l’acqua sembrava scorrere al contrario, dal mare verso la melma… dapprima il fango superò i muraglioni sulla destra invadendo il sottopasso di Castel Sant’Angelo… scavallò sul lungotevere Tor di Nona… arrivò in piazza dei Coronari… schiocchi di muri che cedevano, platani divelti e spezzati… la massa di fango, alta come un edificio di cinque piani, oscurava anche la vista del sole, proiettando una lunga ombra sulla strada alla destra del Tevere. Il ponte Sant’Angelo era scomparso… quanto il fiume teneva nascosto da anni venne alla...

ABBONAMENTI

Passa dalla parte del torto.

Sostieni l’informazione libera e senza padroni.
Leggi senza limiti il manifesto su sito e app in anteprima dalla mezzanotte. E tutti i servizi della membership sono inclusi.

Per continuare a leggere, crea un account gratuito
Hai già un account? Accedi