Visioni
«Fabian», la passione prima della rovina
Cinema In sala il film di Dominik Graf, vivere e amarsi con l’ascesa del nazismo alle porte. Schermi multipli, filmati d’archivio, voci narranti che evocano la letteratura
Una scena di «Fabian - Going to the Dogs»
Cinema In sala il film di Dominik Graf, vivere e amarsi con l’ascesa del nazismo alle porte. Schermi multipli, filmati d’archivio, voci narranti che evocano la letteratura
Pubblicato più di 2 anni faEdizione del 20 agosto 2022
Tutto accade in un arco temporale ristretto, un frammento del 1931, anno in cui è ambientato Fabian – Going to the Dogs (da giovedì scorso in sala dopo essere stato in concorso al festival di Berlino del 2021), il nuovo lungometraggio del settantenne regista tedesco Dominik Graf. Un periodo preciso, quello che vede l’inizio dell’ascesa del nazismo in Germania, viene portato in primo piano da un film che però guarda al passato per rivolgersi a un presente nuovamente minaccioso, abitato da nuovi totalitarismi che si stanno diffondendo in più parti d’Europa. E la rende, questa analogia, nella scena d’apertura, spiazzante,...