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Facciamo una lista a sinistra del Pd. E non più di una
Verso le elezioni È praticabile un traguardo unitario, a patto che sia discontinuo con il passato: le terze vie subalterne al liberismo, il fantasma di un’improbabile riedizione del centrosinistra
Verso le elezioni È praticabile un traguardo unitario, a patto che sia discontinuo con il passato: le terze vie subalterne al liberismo, il fantasma di un’improbabile riedizione del centrosinistra
Pubblicato più di 7 anni faEdizione del 28 maggio 2017
Una lista, non più di una. A sinistra del Partito democratico – nelle ormai imminenti elezioni politiche – spazio per avventurose duplicazioni (o peggio) non c’è. Il rischio che numerose aree del disagio e del bisogno siano escluse dalla rappresentanza è altissimo. Al di là dei ceti politici. Il corpo a corpo sembra essersi ristretto, infatti, alla polarità dialettica costituita dal Pd centrista e moderato, nonché dall’eclettico e contraddittorio Movimento 5 stelle. Interi pezzi di società non si riconoscono in quei poli e ingrossano la vera maggioranza relativa: l’astensionismo. A parte la destra tuttora divisa tra aziendalisti berlusconiani e sovranisti...