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Falconara, l’altra Ilva

Falconara, l’altra IlvaFalconara Marittima, un'immagine della raffineria che sorge accanto alla spiaggia – foto di Claudio Tomaselli

Italia La città marchigiana è uno dei siti sotto tutela per l’inquinamento. Prevenzione e controlli appaiono però insufficienti. La procura è intervenuta dopo la fuoriuscita di esalazioni dalla raffineria Api. Gli studi epidemiologici effettuati hanno concluso che qui si è più esposti al rischio di tumori, malattie dell’apparato circolatorio e respiratorio, malformazioni congenite

Pubblicato più di 6 anni faEdizione del 19 luglio 2018
Falconara Marittima è assediata: a sud il porto, a ovest l’aeroporto e a nord la raffineria dell’Api. La città è uno dei due Sin delle Marche, sigla che indica quei siti sotto tutela dello Stato, perché gravemente inquinati. Secondo l’ultimo studio «Sentieri», realizzato dall’Istituto Superiore di Sanità, il rischio di morte nei 45 siti di interesse nazionale o regionale, nel periodo 2006-2013, è stato superiore del 4-5% rispetto alla media nazionale. Che a Falconara si muoia di più, però, era già noto. Lo dicono le diverse indagini epidemiologiche condotte dal 2001 in poi e lo conferma un’anticipazione del registro tumori...

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