Internazionale
«Fame e proteste» a Cuba, i vertici accusano Washington e la manipolazione dei social
La preoccupazione dopo le manifestazioni di domenica Per il presidente Miguel Díaz-Canel il malcontento espresso nelle piazze è frutto degli «attacchi virtuali e reali» a cui l’isola è sottoposta dall’Amministrazione Biden, con la conferma delle politiche di Trump. Ma pesano anche i ritardi nelle riforme
Momenti di tensione tra polizia e manifestanti all'Avana – Ap
La preoccupazione dopo le manifestazioni di domenica Per il presidente Miguel Díaz-Canel il malcontento espresso nelle piazze è frutto degli «attacchi virtuali e reali» a cui l’isola è sottoposta dall’Amministrazione Biden, con la conferma delle politiche di Trump. Ma pesano anche i ritardi nelle riforme
Pubblicato più di 3 anni faEdizione del 14 luglio 2021
«La rivoluzione cubana non porgerà l’altra guancia a chi la attacca in spazi virtuali e reali» ha scritto ieri via Twitter il presidente Miguel Díaz Canel. La situazione nell’isola dopo le proteste popolari di domenica è stata esaminata in una riunione dell’Ufficio politico del Partito comunista alla quale ha partecipato anche Raúl Castro, nonostante il novantenne ex presidente si sia ritirato dopo il recente VII Congresso del partito. SONO SEGNALI EVIDENTI della forte preoccupazione nutrita in seno al vertice politico cubano di fronte a «un’agenda interventiista» che ha origine negli Stati uniti e che è amplificata da una «campagna mediatica»...