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Fantasmi in un tempo senza parole
La Guernica di Pablo Picasso al museo Reina Sofia
Davanti all’orrore Cambiati per sempre senza sapere ancora come, senza poterci ridefinire in qualcosa. È così che riceviamo le immagini irricevibili di quei corpi che ondeggiano nel fuoco, dello sterminio compiuto dall’esercito israeliano, l’altra notte a Rafah
Pubblicato 6 mesi faEdizione del 28 maggio 2024
Fosse una questione filologica, staremmo qui a spiegare perché si può usare la parola genocidio, a spiegare che sì: si può usare questa parola, perché le parole hanno una definizione e poi vanno libere nel mondo in attesa di incarnarsi ancora e ancora, belle e brutte, nelle azioni, e quindi il fatto che sia stato usato per gli ebrei e per gli armeni purtroppo non esclude che la si possa usare ancora. Ma non è una questione filologica. È un’altra questione, e chi la sposta lì, io lo capisco: è perché è difficile mettere insieme le parole quando mancano le...