Visioni

«Fantastic Machine», l’ambiguità dell’immagine che ridefinisce la storia

Una scena da «Fantastic Machine»Una scena da «Fantastic Machine»

Al cinema Il documentario di Danielson e Van Aertryck con la voce di Elio Germano passa in rassegna alcuni dei momenti cruciali che hanno posto fine a un'epoca in relazione al cinema

Pubblicato 7 mesi faEdizione del 9 maggio 2024
Presentato al Sundance e alla Berlinale, Fantastic Machine esce nelle sale italiane con la voce narrante di Elio Germano. Il documentario di montaggio diretto da Axel Danielson e Maximilien Van Aertryck è la storia di un viaggio che ha inizio nel 1828 quando Joseph Niépce «riesce a fissare un’immagine che appare nell’oscurità». Un lungo percorso di invenzioni, scoperte, studi ed esperimenti che producono stupore e allarme, piaceri e inquietudini. Poi, come accade spesso, dall’ingenuità si passa al consumo sfrenato, e alla classica malizia del mercato. E allora da quelle fotografie che appartengono a un passato non tanto lontano, si giunge...

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