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Fantin-Latour, incanti di un elusivo

Fantin-Latour, incanti di un elusivoHenri Fantin-Latour, «Autoportrait», 1861, Washington, National Gallery of Art

Henri Fantin-Latour, una mostra a Parigi, Musée du Luxembourg L'opera di Fantin-Latour, sospesa tra «beaux-arts» e modernità: e le etichette storicistiche si infrangono contro la buona pittura

Pubblicato quasi 8 anni faEdizione del 15 gennaio 2017
Sono trascorsi trentacinque anni dalla mostra di Henri Fantin-Latour curata da Michel Hoog al Grand Palais di Parigi. 1982: si era nel pieno della stagione ‘revisionista’ che intendeva ridisegnare la scala dei valori attraverso un nuovo apprezzamento dell’arte accademica dell’Ottocento, la quale aveva patito l’egemonia, fin schiacciante, di un discrimine di qualità fondato sul naturalismo. I pompier cominciavano a uscire dagli scantinati e di lì a qualche anno (1986) avrebbero trionfato nel neonato Musée d’Orsay, a discapito degli impressionisti, spediti in soffitta. In quel momento una figura elusiva come Fantin-Latour tornava bene, per l’equilibrio perfetto da lui rappresentato di istanze...

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