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Fascismo, quello «storico» e le sue «forme» nel nostro presente
Certo il «fascismo storico» è davvero morto, ma il «neofascismo» è ben vivo e lotta contro di noi, e alcuni degli obbiettivi impliciti della sua lotta hanno a che vedere non con il presente immediato, ma con un «lungo presente»
Certo il «fascismo storico» è davvero morto, ma il «neofascismo» è ben vivo e lotta contro di noi, e alcuni degli obbiettivi impliciti della sua lotta hanno a che vedere non con il presente immediato, ma con un «lungo presente»
Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 20 giugno 2020
Il rifiuto del termine «fascismo» come indicatore di aspetti connotativi dell’attuale destra italiana è una costante del panorama giornalistico cosiddetto «moderato». Anche nella pubblicistica di sinistra, però, si possono trovare perplessità sull’uso della parola «fascismo» per orientarsi nell’insieme multiforme di quella destra. Non che manchino ragioni di critica nei confronti di chi agita il fantasma del fascismo per non fare i conti sui motivi, e sulle responsabilità, per cui quel fantasma ha assunto una nuova corporeità. Ciò non deve significare, però, che si possa banalizzare la realtà di una destra in cui tale forma è diventata un collante di particolare...