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Fatti non foste a viver come bruti digitali
Ri-mediamo Se robot e intelligenza artificiale permettono di entrare nel supremo organo degli esseri umani -il cervello- manipolandone percezioni e memoria, la questione dei neurodiritti acquista un valore inedito. Siamo ben al di là della pur importante tutela della sfera privata e della sua riservatezza
Ri-mediamo Se robot e intelligenza artificiale permettono di entrare nel supremo organo degli esseri umani -il cervello- manipolandone percezioni e memoria, la questione dei neurodiritti acquista un valore inedito. Siamo ben al di là della pur importante tutela della sfera privata e della sua riservatezza
Pubblicato più di 3 anni faEdizione del 10 marzo 2021
Si rincorrono le citazioni di Dante, nell’annata in cui ricorrono 700 anni dalla sua scomparsa e in cui le citazioni si contano a tanto al chilo. Per rimanere in tema, dovremmo dire che tra le frasi eterne del sommo poeta si può riutilizzare nell’età digitale la famosa fatti non foste a viver come bruti. Digitali. Perché il rischio c’è e vive in mezzo a noi. Lo scorso 28 gennaio se n’è parlato nell’annuale convegno tenuto dall’Autorità garante dei dati personali nella giornata europea per la protezione dei dati, dedicato ai diritti delle persone nell’era delle neuroscienze. Attraverso la relazione del...