Visioni

«Fela, il mio dio vivente», lampi di trasformazione

«Fela, il mio dio vivente», lampi di trasformazioneUna scena da «Fela, il mio dio vivente»

Intervista Daniele Vicari racconta il film dedicato al musicista nigeriano, stasera alla Festa del cinema di Roma. Il viaggio del videomaker Michele Avantario, un archivio decennale, i giorni a Kalakuta per diventare altro da sé

Fela Kuti è, probabilmente, uno degli artisti più influenti del ‘900. Di lui, Brian Eno dice: è l’artista di cui posseggo più dischi. Inventore con Tony Allen dell’afrobeat, pagò con la persecuzione le sue prese di posizione politiche contro il governo nigeriano, corrotto e antidemocratico. Negli anni, sono usciti diversi documentari su di lui, tutti di caratura internazionale, ma nessuno era stato in grado di entrare nella sfera privata di Fela, analizzando il personaggio in modo più approfondito. C’è voluto un archivio sconvolgente, creato nell’arco di un decennio, da fine ’80 a fine ‘90 dal regista e videomaker Michele Avantario,...

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