Cultura
Félix Guattari, con la militanza delle idee
Tempi presenti Per Orthotes il libro «L’inconscio macchinico», che uscì nel 1979 durante il cantiere di «Mille piani». Il suo pensiero era performativo, si esprimeva nel qui e ora attraverso voce, azione, intervento terapeutico, macchinazione istituzionale. La scrittura sembrava venire dopo
Félix Guattari – Foto Getty Images
Tempi presenti Per Orthotes il libro «L’inconscio macchinico», che uscì nel 1979 durante il cantiere di «Mille piani». Il suo pensiero era performativo, si esprimeva nel qui e ora attraverso voce, azione, intervento terapeutico, macchinazione istituzionale. La scrittura sembrava venire dopo
Pubblicato più di 2 anni faEdizione del 29 maggio 2022
«Félix è quello che trova i diamanti, io quello che li taglia». Così Gilles Deleuze sintetizzava la cifra della collaborazione con Félix Guattari, che aveva condotto alla stesura di testi divenuti classici della filosofia quali AntiEdipo e Mille piani. Le modalità di lavoro dei due, infatti, prevedevano l’innesco del flusso concettuale guattariano, con la sua furia neologistica, tramite scritto o oralmente, su cui poi Deleuze operava prelievi, rallentamenti, suture, riarticolazioni, messe in prospettiva. In generale, però, il contributo di Guattari a quell’impresa filosofica è stato a lungo misconosciuto. I libri firmati con i due nomi, infatti, tendevano a essere implicitamente...