Internazionale

Ferite di guerra in Congo

Ferite di guerra in CongoUna donna stuprata da militari congolesi a Fizi, nel 2011, con il suo bambino rimasto ferito nel raid dell'esercito – Ap

Seconda puntata del longform multimediale in tre capitoli sui rapporti tra diritti umani violati Repubblica democratica del Congo e i limiti della Direttiva europea che regolamenta l’importazione dei minerali provenienti da zone di conflitto Le violenze contro le donne e i minori nel Nord e Sud Kivu sono un’emergenza nell’emergenza. In un ospedale di Bukavu c’è chi prova a curare almeno i danni fisici, con la chirurgia mininvasiva. «Continuerò con il dottor Mukwege a insegnare questa tecnica per aiutare sempre più persone - racconta al manifesto il professor Guy Bernard Cadière - però mi preoccupa l'impunità che c'è nel Paese: senza giustizia non ci sarà mai pace» 

Pubblicato quasi 3 anni faEdizione del 26 novembre 2021
«Non è normale che quando una donna esce di casa rischi la vita. Rischia di essere violentata e uccisa». Con queste parole Jean-Claude Ilunga, attivista congolese e presidente dell’associazione “Les amis du Congo solidarité” a Bruxelles definisce in maniera lapidaria la situazione socio-politica femminile nella Repubblica democratica del Congo. Ilunga ha lasciato il suo Paese 40 anni fa per emigrare a Bruxelles dove vive e lavora tutt’ora nell’associazione da lui stesso fondata che ha come obiettivo l’essere un punto di contatto primario per l’integrazione di immigrati e ponte tra le prime e seconde generazioni di congolesi in Belgio. «L’EST DEL...

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