Italia
Ferramonti, l’ingorgo della storia
«Qui c’è l’unico campo di concentramento da cui non è partito alcun internato per Auschwitz». Il grottesco appello del governatore Occhiuto per pubblicizzare i viaggi in Calabria. Lo spot del presidente punta sulla «grande accoglienza» dei calabresi. E si è smarrito lo spirito originario di luogo di riflessione sulla tragedia del nazifascismo
Campo di concentramento di Ferramonti esposta al museo cittadino
«Qui c’è l’unico campo di concentramento da cui non è partito alcun internato per Auschwitz». Il grottesco appello del governatore Occhiuto per pubblicizzare i viaggi in Calabria. Lo spot del presidente punta sulla «grande accoglienza» dei calabresi. E si è smarrito lo spirito originario di luogo di riflessione sulla tragedia del nazifascismo
Pubblicato più di 2 anni faEdizione del 4 giugno 2022
Claudio Dionesalvi, Silvio MessinettiTARSIA (CS)
È un Paese di smemorati, l’Italia. Dove il più grande campo di internamento per ebrei è lasciato nell’oblio, abbandonato dalla politica che fatica a riconoscervi la storia patria. A contrada Ferramonti, nei pressi di Tarsia, l’autostrada che unisce le estremità della penisola qui separa ciò che resta da quel che fu. Bonificate negli anni Trenta, queste terre subiscono da sempre i capricci meteorologici di due microclimi generati dalla calda brezza marina di Sibari e dall’aria umida del fiume Crati. È un campo di concentramento mutilato, quello di Ferramonti. Poco ne rimane oggi. Eppure, il recinto attuale custodisce lembi preziosi di...