Italia
Fiammetta Borsellino denuncia all’Antimafia depistaggi per 25 anni
Anniversario infuocato La figlia minore provocatoriamente «si scusa» per la verità ancora mancante. E accusa: innocenti condannati, indagini sviate, fiducia data a falsi pentiti
foto d'archivio della strage di via D'Amelio a Palermo, 25 anni fa
Anniversario infuocato La figlia minore provocatoriamente «si scusa» per la verità ancora mancante. E accusa: innocenti condannati, indagini sviate, fiducia data a falsi pentiti
Pubblicato più di 7 anni faEdizione del 20 luglio 2017
Alfredo MarsalaPALERMO
Basso profilo, mai una parola. Fiammetta Borsellino in tutti questi anni è sempre rimasta nell’ombra di una famiglia già di per sé riservata, come a proteggere la memoria privata del padre, quel Paolo Borsellino che Cosa nostra condannò a morte e fece saltare in aria in via D’Amelio il 19 luglio del ‘92, assieme ai cinque agenti di scorta, due mesi dopo «l’attentatuni» a Giovanni Falcone. Lei, sempre un passo indietro anche rispetto alla sorella Lucia o al fratello Manfredi, commissario di polizia a Cefalù, e soprattutto agli zii, i fratelli del padre, Salvatore, che ha animato le «agende rosse»...