Alias Domenica
Fiamminghi, l’anima nella stanza
Hans Belting, "Specchio del mondo", Carocci Un saggio del 1994 che ci conduce alle origini − borghesi − del concetto di quadro
Rogier van der Weyden, dittico, Philadelphia Museum of Art
Hans Belting, "Specchio del mondo", Carocci Un saggio del 1994 che ci conduce alle origini − borghesi − del concetto di quadro
Pubblicato quasi 8 anni faEdizione del 4 dicembre 2016
La storia del quadro è qualcosa di diverso dalla storia dell’arte. Il quadro è un genere a sé stante che nel passato ha condiviso con altri prodotti della pittura solamente l’artefice: i pittori si occupavano infatti di molte cose, per esempio dipingevano su muro, sulle pagine dei libri, producevano cartoni per arazzi. La storia raccontata da Hans Belting in Specchio del mondo L’invenzione del quadro nell’arte fiamminga (Carocci editore, pp. 230, euro 23,00), inizia quando la pittura, nelle Fiandre, si comincia a chiamare schilderije, da schild, scudo, a significare quanto importante fosse allora la pratica di dipingere stemmi nel complesso...