Visioni

«Figli» del Belpaese, la crisi oscura dei quarantenni

«Figli» del Belpaese, la crisi oscura dei quarantenniPaola Cortellesi e Valerio Mastandrea – foto di Andrea Pirrello

Cinema Giuseppe Bonito porta a termine l’ultimo lavoro di Mattia Torre, scritto prima della sua morte. Il film nelle sale il 23 gennaio

Pubblicato quasi 5 anni faEdizione del 18 gennaio 2020
Figli, come ha detto il produttore Lorenzo Mieli in conferenza stampa (dal 23 gennaio nelle sale), è il terzo figlio di Mattia Torre, geniale autore prematuramente scomparso lo scorso anno. Un’operazione produttiva complessa e di difficile realizzazione: una sceneggiatura perfetta diretta da un regista alla sua opera seconda (Giuseppe Bonito) designato dallo sceneggiatore che avrebbe dovuto realizzarla come opera prima (Torre ha co-diretto Boris il film – 2011- e Ogni maledetto Natale, 2014 – con Luca Vendruscolo e Giacomo Ciarrapico). Non un testamento, non un’eredità, propriamente un terzo figlio: una rogna, una gatta da pelare, un’opera che racconta la vita...

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