Alias Domenica

Filologi e computer, da Padre Busa ai software perversi

Filologi e computer, da Padre Busa ai software perversiRoberto Busa, S. J., ritratto in una foto d’epoca alla Yale University

Digital Humanities Negli anni quaranta il gesuita milanese digitalizzò con l’IBM tutto S. Tommaso... Domenico Fiormonte e Daniele Silvi affrontano in due libri quel che accade oggi: teoria, prassi, egemonie, esclusioni

Pubblicato circa 6 anni faEdizione del 28 ottobre 2018
Fra le proposte di nuove lauree in esame al MIUR più d’una riguarda le Digital Humanities, cioè l’applicazione dell’informatica agli studi sociali e culturali. L’approccio tecnologico ai dati umanistici, anzi la stessa concezione di concetti e parole come «dati», dunque gestibili e analizzabili con processi matematici, deriva dagli esperimenti pionieristici di Roberto Busa, il gesuita milanese che negli anni quaranta convinse l’IBM ad aiutarlo nella creazione di una piattaforma per digitalizzare e rendere così indicizzabile e analizzabile l’opera omnia di Tommaso d’Aquino. Dopo un lento progresso sotto traccia, negli ultimi vent’anni – soprattutto da quando tutto il processo di produzione...

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