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Fine vita, una sentenza che sembra un’abdicazione
Il coraggio, uno, se non ce l’ha, mica se lo può dare. Si può capire, per chi si sente vaso di coccio tra vasi di ferro. Ma un giudice delle […]
Il coraggio, uno, se non ce l’ha, mica se lo può dare. Si può capire, per chi si sente vaso di coccio tra vasi di ferro. Ma un giudice delle […]
Pubblicato circa 6 anni faEdizione del 26 ottobre 2018
Il coraggio, uno, se non ce l’ha, mica se lo può dare. Si può capire, per chi si sente vaso di coccio tra vasi di ferro. Ma un giudice delle leggi? La Consulta ci informa di aver rinviato al 24 settembre 2019 il caso Cappato, «per consentire in primo luogo al Parlamento di intervenire con un’appropriata disciplina» sul fine vita, essendo prive di adeguata tutela «situazioni costituzionalmente meritevoli di protezione e da bilanciare con altri beni costituzionalmente rilevanti». Con una sentenza-monito i casi sono due. O è mera esortazione, se la Corte ritiene che la questione sia conclusivamente da lasciare...