Visioni

«Flee», nel romanzo di formazione uno sguardo lacerato

«Flee», nel romanzo di formazione uno sguardo laceratoUn'immagine da «Flee»

Al cinema Il film di animazione di Jonas Poher Rasmussen sulla storia di Amin, in fuga dall’Afghanistan; il coming out, la nuova vita, un processo di liberazione senza fine

Pubblicato più di 2 anni faEdizione del 10 marzo 2022
Flee, reinventando le regole del gioco del cinema documentario attuale, nel senso che mette in discussione il dogmatismo realistico a tutti i costi, si è trasformato, forse suo malgrado, in una sorta di opera riferimento per ragionare sulle annose questioni legate al «sedicente cinema del reale». L’aspetto che a nostro avviso è senz’altro il più encomiabile del film di Jonas Poher Rasmussen riguarda il tratteggio del protagonista, sottraendolo alla logica della vittima a tutti i costi. Amin non è mai ritratto come una vittima di una situazione che non riesce a gestire. RASMUSSEN crea, e gliene va dato atto, un...

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