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Florenskij, la «povertà» del vedere tintinna di segni

Florenskij, la «povertà» del vedere tintinna di segniUn fotogramma dell’"Andrej Rublëv", il film del 1966 scritto e diretto da Andrej Tarkovskij

Pavel Florenskij, "La prospettiva rovesciata", da Adelphi Nel 1919 il pope studioso di icone teorizzò che la prospettiva rinascimentale è solo "una" delle forme possibili dell’espressione simbolica: e non la più «estetica»...

Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 17 maggio 2020
Nel 1926 la Madonna di Vladimir, una delle icone russe più venerate, venne privata del sontuoso rivestimento in lamina d’oro che la ricopriva ed esposta come un dipinto «qualsiasi» nelle sale del Museo Storico di Mosca in occasione della Terza Mostra del Restauro. Tra i visitatori confluiti sulla Piazza Rossa per ammirarla vi fu anche un prete dal profilo «angoloso e nasuto» (così lo descrisse l’amico Andrej Belyj) che commentò quella letterale «spoliazione» con un’imperturbabilità che potrebbe apparire sorprendente, considerando l’abito talare da lui indossato: «Ora non La attorniano più né oro, né pietre preziose. Né lampade, né ceri. Ma...

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