Alias Domenica
Folena, storia delle parole per difendere il valore delle cose
Da Carocci le note e i saggi su «Lingua nostra» 1941-’76 A Padova, dove insegnò dagli anni cinquanta, Gianfranco Folena privilegiava lo studio della lingua e del lessico come comunicazione tra le persone
Arturo Martini, «Tito Livio», 1941-’42, Padova, Università, Facoltà di Lettere
Da Carocci le note e i saggi su «Lingua nostra» 1941-’76 A Padova, dove insegnò dagli anni cinquanta, Gianfranco Folena privilegiava lo studio della lingua e del lessico come comunicazione tra le persone
Pubblicato quasi 9 anni faEdizione del 27 dicembre 2015
È sordo come una campana! La pervasiva presenza di iPod, iPhone e affini, con relativo corredo di cuffiette, dovrebbe garantire lunga vita all’antico detto, contando sulla cronica sordità destinata ad affliggere – sono parole degli esperti – le generazioni più giovani approdate a maturità. Resta da capire attraverso quali percorsi possa giungere alla sordità la citata campana. Lo chiariva, in una breve ma densa nota, Gianfranco Folena, rintracciando l’antenato del nostro motto nella meno diffusa espressione «è un campanaro», equivalente a «è sordo», cui accostava il lucchese «campanaro», sinonimo di «sordastro» e l’analogo «sonar campane», cioè «fare orecchie da mercante»,...