ExtraTerrestre

FoodPriders, i «recuperatori» del cibo rimasto invenduto

Il fatto della settimana A Torino un progetto per recuperare gli scarti alimentari e distribuirli ai bisognosi. A trasportarli in bici e cargo bike sono soprattutto richiedenti asilo

Pubblicato quasi 5 anni faEdizione del 2 gennaio 2020
L’appuntamento è alle 9,30 nel loro ufficio: un piccolo spazio in condivisione a due passi da Porta Palazzo, tra i più grandi mercati all’aperto d’Europa, da sempre simbolo delle integrazioni e delle contraddizioni di Torino. «Ci lavoriamo anche in venti qui dentro», mi racconta Martina Ciafardoni dell’associazione Eco dalle Città, tra le capofila del progetto FoodPride. I FoodPriders recuperano cibo invenduto nei mercati e nei negozi di prossimità e li trasportano con biciclette e cargo bike verso punti di raccolta e distribuzione sparsi per la città. Qui, piccoli eserciti silenziosi di recuperatori si prendono quello di cui hanno bisogno, gratuitamente,...

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