Fotografie di un tempo acceso e memoria delle lotte
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Fotografie di un tempo acceso e memoria delle lotte

Venerdì 23 il dibattito a Roma Nella cornice di Fire, Festival di inchiesta e reportage giornalistico che avrà luogo dal 21 al 24 giugno, l'evento di presentazione di "Ruvide, storie di lotta e lavoro"

Pubblicato più di un anno faEdizione del 22 giugno 2023

Ora che ogni cosa passa in fretta e nulla sembra essere più in grado di lasciare davvero un segno del proprio passaggio, quello della memoria è uno sforzo che potrebbe apparire inutile. Eppure il tempo non passa mai invano e le cose accadute non si possono cancellare: magari non ci fa caso nessuno, però restano lì, in attesa che qualcuno se ne accorga. 

Con la mostra fotografica Ruvide, storie di lotta e di lavoro il Centro di giornalismo permanente ripercorre trent’anni cruciali nella storia d’Italia, il lungo cammino che dagli anni ’50 porta agli anni ’80, cioè l’intervallo più o meno esatto che il nostro paese ci ha messo a diventare quello che è adesso, nel bene e nel male.

In questo caso l’obiettivo è puntato sul mondo del lavoro e delle conquiste sociali – cioè sullo scheletro della società – e in mezzo a questi due campi, attraverso la parola di chi quegli anni li ha vissuti e li ha trasformati, si vede non solo quello che siamo stati e che siamo adesso, ma forse anche quello che saremo. O almeno quello che vorremmo essere. 

Si comincia con le prime avvisaglie di boom economico, giusto un attimo prima che un’Italia in difficile ripresa dalla tragedia del fascismo e dalla distruzione della guerra cominciasse ad affermarsi come potenza mondiale. Si finisce l’epoca della telesocietà, quando le immagini degli schermi (ormai arrivati nelle case di tutti gli italiani) andarono a scombinare le carte dei rapporti personali, delle lotte politiche, delle coscienze degli abitanti del paese. 

Tra questi due punti ci sono le grandi conquiste democratiche, le lotte, gli scioperi, le imponenti avanzate e le grandi sconfitte del movimento operaio. Per fare questa storia, il Centro di giornalismo permanente dà la parola ai protagonisti di queste vicende, facendoli parlare davanti a una telecamera e regalando a tutti un prezioso archivio di parole che rimarrà nel tempo.

Perché la memoria è vita e di vita c’è bisogno adesso. E soprattutto ce ne sarà bisogno domani. 

Venerdi 23 giugno alle 21.00 ai Giardini Galafati, nel quartiero Pigneto di Roma, ci sarà un panel di presentazione della mostra Ruvide, storie di lotta e di lavoro con Luciana Castellina, Mario Di Vito, Ivan Pedretti, Vanessa Roghi e Marco Mastrandrea nell’ambito del Festival Fire, Festival d’inchiesta e reportage giornalistico promosso dal Centro di Giornalismo permanente. 

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