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Franco Guerzoni, viaggi randagi

Franco Guerzoni, viaggi randagiFranco Guerzoni nel suo studio, Modena, settembre 2020 (ph. Manuela De Leonardis)

Intervista L'artista presenta la mostra milanese «L’immagine sottratta», al Museo del Novecento fino al 14 febbraio

Pubblicato circa 4 anni faEdizione del 19 settembre 2020
La lista di parole-chiave è lunga: randagio, opaco, gessoso, frammento, rovina, strappo, stratificazione, perdita, fantasia… Partendo da qui si sviluppa la lunga conversazione con Franco Guerzoni (Modena 1948), seduti uno di fronte all’altro nello studio dell’artista, appena fuori dal centro di Modena. Un’officina creativa in cui Guerzoni si è insediato fin dai primi anni ’80. Un tempo questi ambienti spaziosi erano i magazzini della stazioncina della linea ferroviaria Modena-Sassuolo, ancora attiva. Fuori dal portone di legno, nel cortile, ci sono diversi alberi. «Guarda abbiamo un fungo!», dice l’artista al suo assistente Giorgio Castriota Scanderbeg, indicando il tronco. Una sorpresa, un...

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