Frank Westerman, da un cranio allo Zeitgeist
Guido Van der Werve, «Le nuvole sono più belle viste dall’alto», 2016
Alias Domenica

Frank Westerman, da un cranio allo Zeitgeist

Interviste letterarie Conversazione con lo scrittore neerlandese, che attraverso gli ambiziosi reportage di «Noi, umani» (Iperborea) si addentra nella enigmatica storia delle nostre origini

Pubblicato più di 2 anni faEdizione del 24 aprile 2022
La reattività e l’intensità narrativa del corrispondente di guerra – maturate quando nel 1995 il trentenne Frank Westerman era a Belgrado per conto del quotidiano Volkskrant, sulle cui colonne documentò gli eccidi di Srebrenica e i report riservati del contingente Onu – non sono estranee nemmeno alla scrittura letteraria dell’autore olandese, che pochi anni dopo quella prima esperienza si sarebbe occupato anche di terrorismo, di decolonizzazione, di censura. Votata interamente al reportage, la scrittura di Westerman è segnata da un passo ramingo, disposto a inserirsi in quelle pieghe infruttuose del dato di realtà che il racconto giornalistico non ha modo...

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