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Frank Zappa col pennello

Frank Zappa col pennelloFrank Zappa nel 1955 davanti al poster con cui vinse il concorso organizzato dalla Forestale californiana

Dipinti, disegni, bozzetti, volantini, ecco «l’altra anima» del musicista di Baltimora

Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 27 giugno 2020
Una vischiosa eredità romantica, nella concezione dell’arte e degli artisti, tende a privilegiare nell’individualità assoluta e precoce delle opere di coloro che poi saranno considerati «grandi» (compositori, pittori, scultori, e via citando) un segno del destino inequivocabile sul futuro dei capolavori realizzati da quegli artisti stessi. Meglio ancora, se le piste dell’arte si confondono e si incrociano. Leonard Cohen adorabile ritrattista, Federico Fellini formidabile tratteggiatore di personaggi anche sulla carta dei tovaglioli, al ristorante. Miles Davis pittore. Non si nasce geni, invece. Si è aiutati dalla sorte benigna ad avere buone attitudini, il resto è storia di applicazione, dedizione e...

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