Italia
Freni bloccati, rimpallo di accuse tra gli indagati
Piemonte Il caposervizio Gabriele Tadini ammette l’uso dei forchettoni, anche in altre occasioni, ma dice di avere informato i superiori. «Non ne sapevo nulla», è la posizione del direttore di esercizio, Enrico Perocchio. «Non ero io a occuparmi della sicurezza», anche il gestore della funivia di Stresa-Mottarone, Luigi Nerini, nega ogni responsabilità davanti alla gip
Un dettaglio dei resti della cabina della Funivia del Mottarone – Ansa
Piemonte Il caposervizio Gabriele Tadini ammette l’uso dei forchettoni, anche in altre occasioni, ma dice di avere informato i superiori. «Non ne sapevo nulla», è la posizione del direttore di esercizio, Enrico Perocchio. «Non ero io a occuparmi della sicurezza», anche il gestore della funivia di Stresa-Mottarone, Luigi Nerini, nega ogni responsabilità davanti alla gip
Pubblicato più di 3 anni faEdizione del 30 maggio 2021
Mauro RavarinoTORINO
Tutti contro tutti. Gli interrogatori di garanzia della gip Donatella Banci Buonamici del Tribunale di Verbania ai tre indagati per la strage della funivia Stresa-Mottarone finiscono con un rimpallo di accuse. Il caposervizio ammette l’uso dei forchettoni ma dice di avere informato i superiori, il direttore sostiene, invece, di non avere mai saputo di questa operazione «scellerata» e il gestore precisa che la sicurezza non era affare suo, bensì degli altri due. PARTIAMO da Gabriele Tadini, il primo a essere interrogato, il caposervizio dell’impianto di risalita, colui che con la sua ammissione ha segnato, nella notte tra martedì e mercoledì,...