Cultura

Fuga dalla città per «farsi indigeni»

Fuga dalla città per «farsi indigeni»Henri Rousseau il Doganiere, «Scimmie nella giungla», 1906

Into the wild /12 Un percorso di letture che invitano a nuove vite per un incontro fra specie. «L’occhio della natura selvatica è ben posato su di noi», scrive l’inglese Etain Addey nel suo memoir. C’è anche il ritratto di designer, architetti, fotografi, artisti cresciuti tra New York, Berlino, Londra e Mumbai che hanno deciso di trasferirsi nei posti più remoti del pianeta

Pubblicato circa un anno faEdizione del 27 agosto 2023
Se al centro della fronte avessimo un occhio magico che ci consentisse di rimpicciolire la scala dei nostri pensieri, guardare il pianeta dall’alto e da fuori, probabilmente nessuno comprenderebbe davvero il motivo per cui una specie dovrebbe rintanarsi dentro agglomerati di sogni inespressi, gineprai separati da foreste e deserti, scogliere e grandi mari. «A volte vedevo me stessa come un roditore del sottobosco, un mammifero lavoratore pensato per nutrire animali più grandi» racconta la protagonista del romanzo Mammut (Nottetempo, 2022), il terzo della scrittrice catalana Eva Baltasar, che con i precedenti Permafrost e Boulder aveva già iniziato a comporre una...

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