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Furibondi anni di guerre per bande
Commenti Dai tempi del Vietnam alla Libia di oggi, nella guerra si realizza la mutazione antropologica che la più lucida analisi non basta a fermare, perché non ci lasciamo toccare nei sentimenti
Profughi al confine tra Grecia e Macedonia
Commenti Dai tempi del Vietnam alla Libia di oggi, nella guerra si realizza la mutazione antropologica che la più lucida analisi non basta a fermare, perché non ci lasciamo toccare nei sentimenti
Pubblicato più di 8 anni faEdizione del 22 marzo 2016
Nell’ormai remoto ’68, ai tempi della guerra nel Vietnam, uscì un film di Ingmar Bergman, La vergogna, a mio parere allora sottovalutato (ma se la memoria non mi inganna proprio sul manifesto uscì un lungo simpatetico pezzo di Rossanda). Racconta di due violinisti, marito e moglie, che, scioltasi la loro orchestra, si ritirano in un’ isola facendo i contadini. Si amano, lei, come spesso in Bergman, è forte e luminosa (una straordinaria Liv Ullman), lui (Max von Sidow) debole e nevrotico. Vengono travolti dalla guerra: eserciti rivali conquistano e cedono terreno, uccidono uomini e animali, incendiano case e boschi. La...