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Futurismo, l’arte magica del rumore

Futurismo, l’arte magica del rumore

Anniversari/110 anni fa il manifesto di Pratella sulla musica teorizza nuovi approcci artistici. L’eredità «noise» di Luigi Russolo Il movimento fondato da Marinetti guardò in origine con grande interesse al jazz Usa. Affascinava la furia ritmica e iconoclasta. La missione era intrecciare stili e suoni, sperimentare, dissacrare. Mentre l’incubo fascista è alle porte

Pubblicato quasi 5 anni faEdizione del 7 dicembre 2019
Succedeva all’inizio del 20esimo secolo. Da quel momento, e per circa trent’anni, una sfilza di artisti filosofeggia aggressivamente, gridando, ad esempio, che «bisogna portare nella musica tutti i nuovi atteggiamenti della natura, sempre diversamente domata dall’uomo per virtù delle incessanti scoperte scientifiche. Dare l’anima musicale delle folle, dei grandi cantieri industriali, dei treni, dei transatlantici, delle corazzate, delle automobili e degli aeroplani. Aggiungere ai grandi motivi centrali del poema musicale il dominio della macchina ed il regno vittorioso dell’elettricità». PAZZO BACH Il risaputo oltranzismo futurista che, fin da subito, vuole uccidere il chiaro di luna e bruciare musei e accademie,...

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