Alias Domenica
Futuriste, più gioia che frenesia
AL Man di Nuoro, "L’elica e la luce. Le futuriste 1912-1944" Nella mostra «L’elica e la luce» viene delineato lo specifico femminile del futurismo. Due gli elementi: il corpo, persino in chiave body art, e il godimento fascinoso della realtà
Benedetta Cappa, "Cime arse di solitudine",1936, Trento, Museo dell’Aeronautica «Gianni Caproni»
AL Man di Nuoro, "L’elica e la luce. Le futuriste 1912-1944" Nella mostra «L’elica e la luce» viene delineato lo specifico femminile del futurismo. Due gli elementi: il corpo, persino in chiave body art, e il godimento fascinoso della realtà
Pubblicato più di 6 anni faEdizione del 22 aprile 2018
Giuseppe FrangiNUORO
Quando nel 1980 progettò e curò al Palazzo Reale di Milano L’altra metà dell’avanguardia, Lea Vergine si era augurata che la mostra diventasse una piattaforma, a partire dalla quale sviluppare ulteriori indagini e approfondimenti all’interno di singoli movimenti. Sono passati quasi quarant’anni da quella rassegna che aveva segnato un’epoca e il percorso auspicato da Lea Vergine trova oggi un nuovo sbocco, grazie al lavoro di Chiara Gatti e Raffaella Resh, che al Man di Nuoro hanno curato L’elica e la luce. Le futuriste 1912-1944 (sino al 10 giugno; catalogo Officina Libraria). Il titolo scelto è immediatamente emblematico nella sua doppia...