Gaëlle Nohant, la memoria in un peluche
NOVECENTO Intervista alla scrittrice francese che pubblica «L’archivio dei destini» per Neri Pozza. Gli oggetti dei deportati al centro di un romanzo per il 27 gennaio, quando fu liberato Auschwitz. «Quando ho saputo che da Bad Arolsen, un centro creato dagli Alleanti dopo il 1945, volevano restituire ai parenti delle vittime le cose trovate nei lager, ho scelto di raccontarne la storia. Attraverso questi piccoli «testamenti simbolici» si può far luce sulla vita degli scomparsi e far loro ritrovare un posto tra noi: per riparare un legame spezzato dal nazismo»
NOVECENTO Intervista alla scrittrice francese che pubblica «L’archivio dei destini» per Neri Pozza. Gli oggetti dei deportati al centro di un romanzo per il 27 gennaio, quando fu liberato Auschwitz. «Quando ho saputo che da Bad Arolsen, un centro creato dagli Alleanti dopo il 1945, volevano restituire ai parenti delle vittime le cose trovate nei lager, ho scelto di raccontarne la storia. Attraverso questi piccoli «testamenti simbolici» si può far luce sulla vita degli scomparsi e far loro ritrovare un posto tra noi: per riparare un legame spezzato dal nazismo»