Visioni
Galeotto fu il teatro e chi lo visse
Palcoscenici Oggi le celebrazioni ma i sipari sono sempre abbassati, e i ristori distribuiti in modo discutibile. Due eventi permettono di scoprire il lavoro in carcere, con Collovà e Traitsis, Punzo e Arena
Una scena tratta da «Naturae-ouverture» della Compagnia della Fortezza (2019)
Palcoscenici Oggi le celebrazioni ma i sipari sono sempre abbassati, e i ristori distribuiti in modo discutibile. Due eventi permettono di scoprire il lavoro in carcere, con Collovà e Traitsis, Punzo e Arena
Pubblicato più di 3 anni faEdizione del 27 marzo 2021
Sarà forse anche un effetto indotto della pandemia, ma ormai ogni giorno che arriva in Terra, sentiamo quasi il bisogno di festeggiare qualcosa. Che sono spesso le cause più nobili, e rispettabili e necessarie (sul valore non si discute) ma quest’idea di dedicare o consacrare a «qualcosa», rischia spesso per sminuire l’oggetto del festeggio. L’informazione del resto gonfia notiziari e approfondimenti in uno scadenzario che prende ormai il posto di antichi rosari e litanie di valore quasi esorcistici. Il calendario, ma non solo, può fare così degli scherzi anche crudeli, oltre che ingiusti. Solo l’altro ieri, sotto la brillante etichetta...