Alias Domenica
Ge Fei, l’ultima utopia è nella musica, il resto è baccano
Scrittori cinesi In uno stile basato sui vuoti e sul non detto, la storia di un tecnico che assembla stereo per nuovi ricchi analfabeti e saccenti professori, nella Pechino del 2000, arrogante e immemore del passato: «Il mantello dell’invisibilità», da Fazi
Liu Xiaodong, «Xuzi a casa sua», 2010
Scrittori cinesi In uno stile basato sui vuoti e sul non detto, la storia di un tecnico che assembla stereo per nuovi ricchi analfabeti e saccenti professori, nella Pechino del 2000, arrogante e immemore del passato: «Il mantello dell’invisibilità», da Fazi
Pubblicato 9 mesi faEdizione del 10 marzo 2024
Il romanzo cinese degli ultimi trent’anni ci ha abituato a una rappresentazione del reale che oscilla fra il tragico e il grottesco, tra il farsesco e il teatrale, tra locali specificità e ansie globali. Sia quando riflette su comunità rurali per noi lontane, sia quando fotografa uno stile di vita urbano, carico di futuristiche variazioni sul tema della saga famigliare, sia quando sposa un genere (come nell’acclamato exploit della fantascienza) si percepisce la costante pressione della società e della politica sui destini – finzionali e reali – degli individui. Si distingue, almeno in parte, da questi condizionamenti la ricerca narrativa...