Internazionale
Genocidio cambogiano
Cambogia 40 anni dopo l’esperienza della Kampuchea Democratica di Pol Pot, gli ultimi due capi dei khmer rossi sono stati condannati per lo sterminio della minoranza musulmana e vietnamita
Una foto del campo di tortura Chaung Ek – Ap
Cambogia 40 anni dopo l’esperienza della Kampuchea Democratica di Pol Pot, gli ultimi due capi dei khmer rossi sono stati condannati per lo sterminio della minoranza musulmana e vietnamita
Pubblicato circa 6 anni faEdizione del 17 novembre 2018
La Corte straordinaria della Cambogia, un organismo giuridico misto creato dall’Onu, ha condannato ieri a Phnom Penh per genocidio Nuon Chea e Khieu Samphan, gli ultimi due capi khmer rossi al vertice della Kampuchea Democratica di Pol Pot, artefice di uno dei maggiori stermini di massa della seconda metà del secolo scorso. I DUE VECCHI sono già stati condannati all’ergastolo per crimini contro l’umanità ma la rilevanza della notizia sta nell’uso di quella parola: «genocidio». Che, finora, non era mai stata usata ufficialmente e legalmente nelle sentenze di una corte che non prevede la pena capitale e che dunque non...