Internazionale
«Genocidio»: l’Onu chiama alla sbarra i generali birmani
Myanmar Le Nazioni unite chiedono all'Aja l’incriminazione dei vertici militari del Paese per la persecuzione della minoranza Rohingya. Non si salva San Suu Kyi: non ha nemmeno tentato di impedire la pulizia etnica
Domenica scorsa la protesta dei rifugiati Rohingya nel campo di Kutupalong, in Bangladesh – Afp
Myanmar Le Nazioni unite chiedono all'Aja l’incriminazione dei vertici militari del Paese per la persecuzione della minoranza Rohingya. Non si salva San Suu Kyi: non ha nemmeno tentato di impedire la pulizia etnica
Pubblicato circa 6 anni faEdizione del 28 agosto 2018
Genocidio. I vertici militari del Myanmar devono essere indagati e perseguiti per genocidio in seguito agli atti commessi negli Stati birmani di Rakhine, Kachin e Shan. Lo dice un rapporto ad hoc stilato da una commissione indipendente incaricata dalla Commissione per i diritti umani delle Nazioni unite con sede a Ginevra. E stavolta non ci sono giri di parole: siamo oltre la violenza, la brutalità, l’apartheid, la pulizia etnica. Questa volta è «genocidio» e cioè un piano per la sistematica distruzione di una comunità che si accoppia ad altre due parole dal suono sinistro: sterminio e deportazione. L’oggetto dell’indagine, condotta...