Visioni

Geometrie ambigue

Geometrie ambigueSilvio Orlando in "La variabile umana" di Bruno Oliviero

Cinema Intervista al regista Bruno Oliviero, al suo esordio nel lungometraggio con "La variabile umana", da oggi in sala

Pubblicato circa 11 anni faEdizione del 29 agosto 2013
Un ispettore di polizia che non vuole più occuparsi del mondo, una ragazzina che disperatamente cerca di avere un po’ di attenzione. La solittudine ghiacciata di case vuote e ricordi che si vogliono soffocare. I sentimenti impazziti che disegnano una geometria ignota della metropoli, una Milano «nera», sfuggente, di cui la luce (modulata magnificamente da Renaud Personnaz) proietta il battito del nostro tempo. É «la variabile umana», qualcosa che è fuori controllo, che esplode all’improvviso, fa male, devasta. E impone scelte, o almeno una diversa attenzione. Essere padri e essere figli, usare il corpo di ragazzina per soldi, per noia,...

ABBONAMENTI

Passa dalla parte del torto.

Sostieni l’informazione libera e senza padroni.
Leggi senza limiti il manifesto su sito e app in anteprima dalla mezzanotte. E tutti i servizi della membership sono inclusi.

Per continuare a leggere, crea un account gratuito
Hai già un account? Accedi