Alias Domenica
George Eliot, nostalgia preraffaellita nella Firenze di fine ’400
Scrittrici inglesi La storia si apre il giorno dopo la morte di Lorenzo il Magnifico e termina con il supplizio di Savonarola, mentre George Eliot abbandona la prospettiva rurale dell’infanzia: «Romola», da Clichy
Spencer Frederick Gore, «Tennis at Hertingfordbury», 1910
Scrittrici inglesi La storia si apre il giorno dopo la morte di Lorenzo il Magnifico e termina con il supplizio di Savonarola, mentre George Eliot abbandona la prospettiva rurale dell’infanzia: «Romola», da Clichy
Pubblicato circa 4 anni faEdizione del 22 novembre 2020
Per dire quanto Flush – il cane di Elizabeth Barrett Browning, del quale sta scrivendo la biografia – fosse eccezionale, Virginia Woolf usa un paragone curioso: «Conosceva Firenze meglio di George Eliot». Flush, che mancava della parola, si orientava a Firenze «con la lingua, il naso, gli infinitamente sensibili polpastrelli delle dita dei piedi». Era irresistibile, scrivendo di quegli eminenti vittoriani che erano stati Elizabeth e Robert Browning, il richiamo a Firenze, loro città d’elezione e per i britannici, lungo tutto il secolo, città mito del nascente Regno d’Italia. Ma irresistibile anche, per Woolf, l’acidulo omaggio a George Eliot, la...